Le cronache locali di questi giorni ci riferiscono come nella Commissione Consigliare Ambiente del Comune di Mantova il presidente Bombonati stia faticosamente cercando di far approvare all’unanimità delle forze politiche rappresentate in consiglio il testo di una mozione relativa ai problemi dell’inquinamento prodotto da alcune aziende della zona industriale. Si tratta di inquinamento delle falde, colla presenza inquietante dell’ormai famoso surnatante in quantità sempre più preoccupanti; di inquinamento dell’aria, nella quale sono presenti polveri sottili in quantità troppo spesso eccedenti i limiti consentiti, oltre ovviamente a ricorrenti e insopportabili puzze. A tutto ciò si accompagna la documentata pericolosità delle produzioni, oltre che del trasporto delle merci prodotte, senza che siano stati resi noti ai cittadini gli eventuali piani di emergenza, nel malaugurato, ma non impossibile, caso di gravi incidenti con possibili esiti letali.
Non si può negare che tutto ciò metta a grave repentaglio la sicurezza e la salute dei cittadini. Ci sembra che dunque sia da assecondare l’attuale Amministrazione, impegnata a far osservare alle industrie prescrizioni avanzate in tempi diversi da più istituzioni, ad accelerare la messa in sicurezza degli impianti, a far cessare le fonti attive di inquinamento, a sollecitare i procedimenti di bonifica dei siti inquinati. In sintesi, vanno garantite la sicurezza e la salute dei cittadini, il che rientra nei compiti primari di qualsivoglia amministrazione comunale.
Secondo la logica e la prassi degli stessi organismi comunali, le iniziative della Giunta vengono rafforzate e accelerate se hanno il sostegno del Consiglio comunale, meglio se di tutte le sue componenti, maggioranza e opposizioni, a dimostrazione che l’obiettivo che si vuole raggiungere, nel caso specifico la sicurezza e la salute dei cittadini, stanno a cuore a tutte le componenti. E invece che succede a Mantova, incredibilmente? Nella Commissione Consigliare Ambiente da troppo tempo i nostri rappresentanti non riescono a trovare un’intesa su problemi così scottanti e urgenti, e su obiettivi così importanti. Leggiamo che anche la decima (!) versione del documento da approvare non sarebbe andata in porto per cavilli e proposte di emendamenti vari e inessenziali, di cui mal si comprende la ragione. A meno che essa non stia semplicemente nella volontà delle singole forze, o peggio – come sembra – di singoli personaggi, ad emergere, a rendersi visibili, per interessi personalissimi, facili da intuire ma che esulano del tutto dalla tutela del bene comune. E allora ben si comprende lo sconcerto sempre più diffuso nella cittadinanza, che vede la tutela dei propri diritti scandalosamente subordinata a motivazioni di bieco opportunismo. La stessa cittadinanza chiede allora a tutti i consiglieri una piena assunzione di responsabilità, che consenta di approvare in tempi brevi indicazioni serie e appropriate, prescrizioni tassative e vincolanti, cui subordinare la continuazione delle attività produttive e i non lontani rinnovi delle autorizzazioni. Il tutto senza tentennamenti e senza tatticismi: ne va della salute e della vita di noi tutti, oggi; della salute e della vita dei nostri figli e nipoti, domani.