Osservazioni di carattere generale
Secondo la nostra associazione, Comitato Valletta Valsecchi, manca nella concezione generale del Piano, l’idea che la bicicletta possa e debba essere un mezzo di trasporto urbano non subalterno alle automobili. In particolare per le scarse realizzazioni previste dal Piano nel quartiere Valletta Valsecchi, queste sembrano essere esclusivamente funzionali all’attraversamento del quartiere da e per la zona di Bosco Virgiliano, per uso ludico/turistico e non per un costante utilizzo della bicicletta da parte dei residenti, come mezzo di trasporto principale e di collegamento con i restanti quartieri della città per finalità lavorative, scolastiche o del tempo libero.
- Portare in priorità alta l’intervento previsto nel Piano sulla ciclopedonale di via L. Ariosto, questo per consentire il collegamento immediato con la ciclopedonale esistente in via L.C.Volta, quella in costruzione di via Brennero e quella verso i giardini Baden Powell / bosco Virgiliano.
- Completamento con priorità alta della segnaletica orizzontale sulle ciclopedonali esistenti in quartiere in via Grossi, piazzale C.Mozzarelli e via L.C.Volta. E’ infatti necessario il disegno sulla sede stradale del segnale raffigurante le biciclette, come ad esempio quelle realizzate sulla ciclopedonale di viale Risorgimento, per ricordare ai pedoni in transito ed agli automobilisti in sosta, il passaggio delle biciclette, ai fini della sicurezza di tutti. La segnaletica verticale indicante la presenza di una pista ciclopedonale è già presente.
- Messa in sicurezza dell’incrocio tra via L.C. Volta, via Campi e via S.Allende. Qui infatti il tratto di pista ciclabile adiacende alla Pizzeria “La Mamma” è spesso utilizzato come parcheggio, costringendo i ciclisti sulla sede stradale e limitando la visibilità verso le auto in arrivo da via Campi.
- Richiesta della realizzazione di almeno due ulteriori ciclabili in quartiere, oltre a quelle previste nel Piano. Una, prioritaria, in Strada Diga Masetti, per completare l’anello di quartiere e rendere più capillare e fruibile ai residenti la rete delle piste ciclopedonali in quartiere. Questo anche in considerazione della riqualificazione della strada prevista con gli attuali lavori di posa delle nuove tubazioni del teleriscaldamento ad opera di TEAsei, s.p.a., che con gli stessi lavori sta realizzando la ciclopedonale in via Brennero, e della realizzazione del parcheggio all’intersezione con L’Argine Maestro, che renderebbe rimodulabile la sistemazione degli attuali posti auto per far posto alla ciclopedonale. In Strada Diga Masetti è a nostro avviso necessaria la realizzazione di pista ciclopedonale per mettere in sicurezza il transito delle bici, la strada infatti presenta un volume di traffico veicolare non secondario in quanto è di fatto utilizzata, insieme a via Torelli, come tangenziale interna per l’accesso al centro e al parcheggio Anconetta, in modo da aggirare i semafori di piazzale Porta Cerese. Volume di traffico opportunamente rilevato anche dalla Polizia Locale che in questa via effettua spesso controlli del rispetto della velocità con postazione mobile di tele-laser. Nel nuovo parcheggio in costruzione tra strada Diga Masetti e l’Argine Maestro, in posizione strategica all’ingresso della città, inserimento di una postazione di scambio auto/ bici.
Seconda ciclopedonale richiesta è in via Luzio, per collegare il quartiere alla zona di Palazzo Te ed alle ciclopedonali, previste dal Piano, nella zona dello Stadio. Di questo intervento riveste priorità alta, a nostro avviso, l’adeguamento e messa in sicurezza dell’attraversamento pedonale semaforico, su piazzale Porta Cerese all’altezza di viale Te, dove ad esempio, i lunghi tempi d’intervento del segnale di verde per i pedoni/ciclisti, ne disincentiva la fruizione ed il rispetto della segnalazione, con gravi rischi di sicurezza per tutti.
- Per il collegamento del quartiere con altre zone della città, per un uso della bici non a fine ludico, riveste alta priorità la realizzazione di un percorso sicuro ciclabile con la scuola media “Sacchi” in via Frattini, scuola principalmente fruita dagli studenti del quartiere. Nel Piano se pur risulta la realizzazione di una pista ciclabile in Corso Garibaldi, non vi è alcun tracciato previsto in via Frattini. Inoltre in Corso Garibaldi, tra via G. Romano e via Corridoni, è indicata come “attualmente presente” una ciclabile che in realtà è la corsia preferenziale per i mezzi pubblici che, in considerazione degli orari di apertura del varco con telecamera posto all’altezza del crocevia con il Lungolago dei Gonzaga, è di fatto spesso una normale strada aperta alle auto, che raccoglie importanti volumi di traffico. Inolte questa corsia, indicata come ciclabile presente, è a senso unico in direzione dello stadio, quindi in questo tratto di corso Garibaldi verso il centro storico manca totalmente in progetto un percorso diretto e sicuro. A nostro avviso si potrebbe, invece della difficile realizzazione in Corso Garibaldi, rendere a senso unico per le automobili (il senso di marcia ai fini della ciclopedonale è indifferente) via A. Mori e via Gandolfo, accentrando sulla sede stradale una fila dei parcheggi auto esistenti e ricavando quindi lo spazio per la creazione di una pista ciclopedonale, collegata a quella presente in Viale Risorgimento. Il progetto di Corso Garibaldi potrebbe essere sostituito dunque da ciclabili sulle strade parallele, uno appunto in via A. Mori e l’altro, previsto per altro nel Piano, in via Grayson. Per l’accesso a quest’ultima ciclopedonale va a nostro avviso considerato che una parte degli stessi volumi di traffico di Corso Garibaldi, che si creano con l’apertura del varco del Lungolago, si spostano poi su via Gradaro, (utilizzata come scorciatoia per uscire dalla città con il percorso via Volta, via Ariosto, via Bennero e per l’accesso al supermercato Conad), dove è indicata una ciclopedonale esistente che di fatto è una strada d’impossibile utilizzo in sicurezza da parte delle biciclette, anche a causa delle larghezza della sede stradale. Ciclabile quindi non inseribile nella rete di quartiere e nel Piano.
Errori materiali.
- Tra via L.C. Volta e via Grayson la continuità delle ciclopedonali, la prima esistente la seconda in progetto, risulta essere indicata da un tratto di ciclopedonale che attraversa due proprietà private, chiuse da tre cancelli. Una proprietà è il cortile del convento delle “Suore Oblate dei Poveri” e l’altra nel sagrato antistante la Parrocchia della chiesa S. Maria del Gradaro. I cancelli carrabili sono quasi sempre chiusi ed anche ammesso che quelli pedonali siano invece lasciati sempre aperti, il transito nel portone pedonale tra il sagrato ed il parcheggio del convento è possibile solo su di un marciapiede con gradino, certamente non utilizzabile in bici anche per la ristrettezza del passaggio. Ad oggi comunque non ci risulta che nessun accordo definitivo od anche contatti, volti a verificare una reale disponibilità, siano stati presi con le due proprietà al fine di lasciare il libero transito sul loro suolo. Inoltre l’inserimento di questo pezzo di ciclabile nell’ambito del Percorso “Mantua me genuit”, e non in una direttice di quartiere, evidenzia ancora una volta la visione non “di quartiere” del Piano ed una concezione dell’uso della bicicletta esclusivamente a fini turistici/ricreativi.
Altro
Per quanto riguarda invece altre zone della città necessità di prolungamento di circa 40 metri la ciclabile di via Montello, lato piscina comunale fino ai giardini del Te, evitando quindi di dover attraversare di fronte alla piscina per passare sul lato opposto (dove la ciclabile continua) per poi dover attraversare nuovamente al semaforo delle Aquile per recarsi ai giardini (2 attraversamenti = 2 eventi a rischio); Attualmente infatti tale lato è occupato da una zona sterrata pavimentata con ghiaia ed adibita a parcheggio auto. Sarebbe certamente da riqualificare.