Aria Febbraio 2012

Relazione sugli inquinanti rilevati dalle centraline ARPA nella città di Mantova relative al mese di Febbraio 2012

 

SO2I dati rilevati dalle centraline sono rimasti dentro la norma consentita valore min.<5 mcg/mc valore max 12 mcg/mc (Centr.Ariosto)

 

PM10 – I valori fuori dalla norma durante il mese di Febbraio 2012

Centralina N°Giorni Data Valore min.

riscontrato

Valore max

riscontrato

ARIOSTO

21

4,6,7,9,10,11,

12,13,14,15,

16.17,18,19,

22,23,24,25

26,29

52mcg/mc

145mcg/mc

GRAMSCI

15

6,7,8,9,10,

12,13,14,15,

16,17,18,19,

25,26

60mcg/mc

135mcg/mc

S.AGNESE

18

6,7,10,11,12,

13,14,15,16,17,

18,19,22,23,24,

25,26,29

  56mcg/mc 150mcg/mc
TRIDOLINO

18

4,6,7,8,9,

10,11,12,13,14,

15,16,17,18,19,

22,23,26

57mcg/mc

125mcg/mc

 

PM2,5 – I valori fuori dalla norma durante il mese di Febbraio 2012

Centralina N° Giorni fn Data Valore min. riscontrato Valore max

riscontrato

S.AGNESE

25

1,2,3,10,11,

12,13,14,15,16,

17,18,19,20,22,

23,24,25,26,27,

29

29mcg/mc

130mcg/mc

 

 

NO2 I dati rilevati  dalle centraline sono rimasti nella norma consentita valore min 43 mcg/mc valore max 152 mcg/mc

 

CO – I dati delle centraline si sono mantenuti per tutto il mese entro la norma (min.0,5 max 1,3)

 

Benzene – Valori riscontrati dalle centraline nel mese di Febbraio 2012 si sono mantenuti entro i limiti consentiti con valori min <3mcg/mcg, max 3,6 mcg/mc (Centr.S.Agnese)

 

Ozono O3I valori si sono mantenuti entro la norma

 

Meteo Febbraio 2012

Sereno Variabile Nuvoloso Pioggia Nebbia
12gg 7gg 4gg 6gg 0gg

 

La Tabella sottostante rappresenta il numero dei giorni in cui i dati ARPA nel mese di Febbraio 2012  non erano disponibili

Centralina

SO2

PM10

PM 2,5

NO2

CO

Benzene

Ariosto

0

0

*

0

*

2

Gramsci

0

4

*

5

3

0

S.Agnese

*

3

3

6

1

0

Tridolino

0

3

*

0

3

*

*Manca l’apparecchiatura per il rilevamento dei dati

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GdM 22 gennaio 2013: Italia Nostra prova a smontare il Pgt di Mantova

Italia Nostra prova a smontare il Pgt di Mantova

…Paris. «L’area di pertinenza di Palazzo Te verrebbe devastata…Sicuramente l’areaè già molto ingombrata…attenzione Palazzo Te». Igor Cipollina…Paris. «L’area di pertinenza di Palazzo Te verrebbe devastata… di Igor Cipollina

— 22 gennaio 2013 —   sezione: MANTOVA

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Lettera alla Voce di Mantova sulla centrale a turbogas inviata il 26 Novembre 2011

Al Direttore de “la Voce di Mantova”, con richiesta di pubblicazione

E’ con indignazione e seria preoccupazione che seguiamo quotidianamente le notizie inquietanti che faticosamente stanno emergendo circa l’eventualità della costruzione di un nuovo turbogas da parte di ENI al posto della caldaia B6.

Il Sindaco, da quanto riferito dalla stampa, si è dichiarato all’oscuro della proposta e delle iniziative intraprese dall’azienda, relative all’installazione in città di una nuova centrale a turbogas ancor più potente della prima. Asserisce di aver appreso dai giornali la notizia, anche se poi avrebbe ammesso di aver sentito “qualcosa” durante un incontro con Eni. Infine ha fatto pubblica ammissione di ambientalismo, ma solo dopo che i cittadini erano venuti a sapere che presso l’ASL ci sarebbe già una pratica per abbattere la caldaia B6 e impiantarne una nuova.

Di fronte a questo fumoso e contraddittorio modo di rapportarsi con i cittadini ed a questo coacervo di notizie, noi siamo in attesa di una presa di posizione ufficiale, netta e trasparente da parte del Sindaco, al quale chiediamo contestualmente una discussione pubblica sull’argomento, con relativa delibera in consiglio comunale, cioè la sede dei rappresentanti dei cittadini.

Annunciamo che da parte nostra ci opporremo in tutti i modi alla costruzione di un nuovo turbogas e auspichiamo che non venga di nuovo giustificato alla cittadinanza in funzione delle ricadute occupazionali e di un fantomatico miglioramento della qualità dell’ambiente o della produttività. O, peggio, che venga accompagnato dalla richiesta di sponsorizzazione di eventi culturali – sportivi di vario genere o di restauro di monumenti. Non siamo disposti a barattare né a svendere la nostra salute! Ricordiamoci quanto è avvenuto 7- 8 anni fa con il primo impianto a turbogas: le notizie nascoste o manipolate, le affermazioni subdole o fumose, le promesse non mantenute, le prescrizioni mai attuate ed i controlli assolutamente insufficienti. Vorremmo che la storia non si ripetesse!

Comitato Valletta Valsecchi

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Lettera del Comitato alla Gazzetta di Mantova e alla Voce di Mantova 2011_11_17

Le cronache locali di questi giorni ci riferiscono come nella Commissione Consigliare Ambiente del Comune di Mantova il presidente Bombonati stia faticosamente cercando di far approvare all’unanimità delle forze politiche rappresentate  in consiglio il testo di una mozione relativa ai problemi dell’inquinamento prodotto da alcune aziende della zona industriale. Si tratta di inquinamento delle falde, colla presenza inquietante dell’ormai famoso surnatante in quantità sempre più preoccupanti; di inquinamento dell’aria, nella quale sono presenti polveri sottili in quantità troppo spesso eccedenti i limiti consentiti, oltre ovviamente a ricorrenti e insopportabili puzze. A tutto ciò si accompagna la documentata pericolosità delle produzioni, oltre che del trasporto delle merci prodotte, senza che siano stati resi noti ai cittadini gli eventuali  piani di emergenza, nel malaugurato, ma non impossibile, caso di gravi incidenti con possibili esiti letali.

Non si può negare che  tutto ciò metta a grave repentaglio la sicurezza e la salute dei cittadini. Ci sembra che dunque sia da assecondare l’attuale Amministrazione, impegnata a far osservare alle industrie prescrizioni avanzate in tempi diversi da più istituzioni,  ad accelerare la messa in sicurezza degli impianti,  a far cessare le fonti attive di inquinamento,  a sollecitare i procedimenti di bonifica dei siti inquinati. In sintesi, vanno garantite la sicurezza e la salute dei cittadini, il che rientra nei  compiti primari di qualsivoglia amministrazione comunale.

Secondo la logica e la prassi degli stessi organismi comunali, le iniziative della Giunta vengono rafforzate e accelerate se hanno il sostegno  del Consiglio comunale, meglio se di tutte le sue componenti, maggioranza e opposizioni, a dimostrazione che l’obiettivo che si vuole raggiungere, nel caso specifico la sicurezza e la  salute dei cittadini, stanno  a cuore a tutte le componenti.    E invece che succede a Mantova, incredibilmente?  Nella Commissione Consigliare Ambiente da troppo tempo i nostri rappresentanti non riescono a trovare un’intesa su problemi così scottanti e urgenti, e su obiettivi così importanti.  Leggiamo che anche la decima (!)  versione del documento da approvare non sarebbe andata in porto per cavilli  e proposte di emendamenti vari e inessenziali,  di cui mal si comprende la ragione.  A meno che essa non stia semplicemente nella volontà delle singole forze, o peggio – come sembra – di singoli personaggi, ad emergere, a rendersi visibili, per interessi personalissimi, facili da intuire ma che esulano del tutto dalla tutela del bene comune. E allora ben si comprende lo sconcerto sempre più diffuso nella cittadinanza, che vede la tutela dei propri diritti scandalosamente subordinata a motivazioni di bieco opportunismo.  La stessa cittadinanza chiede allora a tutti i consiglieri una piena assunzione di responsabilità, che consenta di approvare in tempi brevi indicazioni serie e appropriate, prescrizioni tassative e vincolanti, cui subordinare la continuazione delle attività produttive e i non lontani  rinnovi delle autorizzazioni.    Il tutto senza tentennamenti e senza tatticismi: ne va della salute e della vita di noi tutti, oggi;  della salute e della vita dei nostri figli e nipoti, domani.

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Questioni irrisolte e urgenti inerenti il quartiere di Valletta Valsecchi

Questioni irrisolte e urgenti inerenti il quartiere di Valletta Valsecchi di competenza dell’assessorato alla mobilità urbana

(Documento consegnato all’Assessore Espedito Rose in data 11.10.2011)

 

  1. Estrema pericolosità dell’ATTRAVERSAMENTO PEDONALE di fronte allo Stadio Martelli. Da una verifica effettuata da un residente (nell’ultimo mese, andando sempre a lavorare in bicicletta, in orario variabile tra le 7:20 e le 8:20 del mattino circa) è emerso che:
    1. Nonostante l’attraversamento pedonale sia sempre più frequentato il “verde semaforico” x l’attraversamento pedonale arriva sempre per ultimo! Ovvero si deve sempre aspettare molto, anche diversi minuti. Succede dunque che pedoni e ciclisti si stufano di aspettare e spesso attraversano a loro rischio e pericolo in una situazione di grande pericolosità.
    2. Le auto che arrivano da via Brennero, appena svoltato a dx (direzione centro), accelerano, per cui oltrepassano l’attraversamento pedonale in piena accelerazione. Non solo: se vedono il “loro” semaforo giallo non rallentano e non frenano, danno ancora più gas per evitare il rosso.
    3. Stesso discorso per le auto in uscita da via Luzio. Appena svoltato a dx (direzione centro), accelerano, per cui oltrepassano l’attraversamento pedonale in piena accelerazione. Questi autisti in particolare, forse ignari della presenza del semaforo pedonale, accertato che da sinistra non arrivi nessuno partono senza guardare a destra e magari si ritrovano a ridosso delle strisce pedonali senza nemmeno essersi resi conto della presenza del semaforo, e dei pedoni…
    4. Un’altra fonte di pericolo sono le auto in transito su piazzale Porta Cerese dirette in via Brennero (zona industriale, autostrada, ecc.) quando le sbarre ferroviarie sono abbassate. Transitando per piazzale Porta Cerese, si percepisce quando le sbarre sono abbassate per l’immobilismo della coda che si crea, i semafori rossi allineati sulla corsia di dx (direzione Cerese) e il vuoto/scorrimento veloce sulla corsia di sx, che imbocca via Brennero. In tale condizione chi esce da viale Isonzo o Via Garibaldi e si dirige a sx per imboccare via Brennero, percependo questo strano senso di quiete ed immobilismo che sovrasta piazzale Porta Cerese, si sente invitato ad accelerare. Ovviamente anche in questo caso il semaforo dell’attraversamento pedonale non viene rispettato. Come se il momentaneo fermo del traffico determinato dal passaggio del convoglio ferroviario legittimasse chi è diretto alla zona industriale a transitare anche col rosso.

 

  1. estrema pericolosità del PIAZZALE PORTA CERESE.
    1. le auto che arrivano da via Brennero percorrendo la corsia di canalizzazione sinistra dovrebbero girare a sinistra in direzione Cerese di Virgilio. Spesso capita che le autovetture non si incolonnano nell’apposita corsia, che frequentemente è composta da molti automezzi, e quindi costringe all’attesa di due o tre semafori rossi prima del transito. Capita quindi che molte di quelle auto si spostino sulla corsia di destra e all’incrocio con via Luzio effettuino manovra di conversione a U per rimettersi sulla direttrice Cerese di Virgilio. Possibile che le telecamere non riprendano questi pirati della strada??? Oltretutto capita spesso che questi furbi non riescano nemmeno a fare una vera inversione a U, e si fermino di traverso, impedendo e ostacolando il transito degli altri autoveicoli.  Tutte le auto che nel frattempo si sono affiancate (se potessero si metterebbero anche una sopra l’altra), prima di riuscire a sgrovigliarsi e ad incanalarsi correttamente sulla corsia in uscita da MN, obbligano le auto in uscita da Viale Isonzo e viale Garibaldi ad attendere al semaforo dello stadio, anche se già verde da diverso tempo.
    2. All’altezza dell’incrocio con viale Isonzo capita spesso che si formi una colonna di mezzi (spesso in coincidenza del transito ferroviario) diretti a sud (Cerese di Virgilio). Spesso capita che alle autovetture in uscita da viale Isonzo (dirette a Nord – C.so Garibaldi/via Risorgimento o a Est – via Grossi) non venga concesso spazio nonostante il semaforo verde. Ciò costringe i residenti in quartiere a frustranti attese, comportamenti moralmente poco ortodossi o, quando possibile, a pericolosi slalom tra le autovetture col rischio di incidenti con le auto dirette alla zona industriale che, come detto sopra, spesso utilizzano la corsia libera come corsia di lancio.

 

  1. ciclabili del quartiere.
    1. Mancato collegamento:  Dopo lo sforzo comune (Comitato/Comune) che ha portato alla realizzazione delle ciclabili di via Volta e via Grossi si rende quantomai opportuno il razionale collegamento tra le stesse. A questo riguardo si osserva che i marciapiedi di via Ariosto sarebbero idonei a essere destinati a uso promiscuo come già lo è la ciclopedonale di via Volta. In questo caso basterebbe quindi la predisposizione della segnaletica e il collegamento tra gli stessi eventualmente attraverso un passaggio ciclopedonale (strisce zebrate) all’altezza di via Diga Masetti / via Ariosto / via Scalarini. In ogni caso ricordiamo che il piano delle ciclabili predisposto dal comitato di Valletta Valsecchi.
    2. Mancata segnaletica orizzontale: ribadiamo formalmente la necessità della segnaletica, non tanto per la delimitazione degli spazi destinati al transito pedonale e a quello ciclabile, quanto per la più chiara indicazione e percezione della esistenza della pista ciclabile. Con lo restringimento della carreggiata di via Volta, capita infatti che ciclisti ignari della presenza della pista ciclopedonale transitino sulla carreggiata destinata alle auto esponendosi, per la ridotta dimensione, a essere urtati dalle autovetture. A questo riguardo non possiamo condividere la risposta pervenuta dal Comune in data 04.04.2011. La tracciatura della bicicletta infatti (ritenuta non consentita perché renderebbe il marciapiedi solo pista ciclabile a senso unico) costituirebbe solo una ripetizione più chiara ed evidente della segnaletica verticale esistente (che, in quanto già esistente, varrebbe a smentire l’assunto del Comune). Vagamente offensiva appare anche l’ulteriore considerazione del Comune secondo cui i percorsi promiscui (ciclopedonali) non prevedono una demarcazione degli spazi e che soltanto in via Risorgimento è stato ritenuto opportuno disciplinare la circolazione per tutelare la sicurezza dei pedoni per “la presenza di molteplici attività/unità residenziali” che attraggono il traffico pedonale. Non si comprende infatti per quale motivo i pedoni di Via Volta e via Grossi (fra cui gli scolari di una scuola elementare e una scuola materna) non abbiano diritto a pari sicurezza.

 

  1. Logistica in previsione dei lavori TEA: All’inizio del 2012 dovrebbero iniziare importanti lavori TEA di adeguamento delle strutture del teleriscaldamento. Chiediamo al Comune quali interventi intenderà porre in essere per ridurre al minimo i disagi per i residenti. Precisiamo a questo riguardo che, ferma la nostra totale contrarietà ai lavori, si renderà necessario recuperare spazi di sosta in alternativa a quelli che verranno resi inservibili dai lavori. Si chiede di valutare la possibilità di emettere ordinanze sindacali a carico dell’Ing. Mascaro per l’utilizzo libero dell’area di via Ariosto o per l’utilizzo del marciapiedi di via Ariosto lato supermercato.

 

Con osservanza,

Comitato Valletta Valsecchi

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Richiesta al Comune di interventi manutentivi e Risposta (10 Ottobre 2011)

U.R.P

Del Comune di Mantova

Ci permettiamo di segnalare due situazioni di particolare disagio che, da qualche tempo, gli abitanti del quartiere lamentano.

  1. In via Grossi e via Volta sono stati recentemente fatti lavori di riqualificazione, da tempo attesi, tra i quali l’ampliamento, su un lato delle vie, dei marciapiedi trasformati in ciclopedonali. Queste ultime sono segnalate in modo inadeguato, soprattutto mancando la segnaletica orizzontale (icona della bicicletta e del pedone) come presente in altre coclopedonali della città. Ciò comporta diversi disagi: chi transita in bicicletta per queste vie non ha ancora capito che deve utilizzare le ciclopedonali, ma rimane sulla sede stradale, divenuta particolarmente stretta, con evidente pericolo per sé e con grave preoccupazione per i conduttori di vetture, che temono ad ogni istante di urtare il ciclista di turno.

Si chiede di provvedere con cortese urgenza ad appropriata segnaletica orizzontale.

  1. In piazzale di porta Cerese, nello stretto marciapiede  sopraelevato tra la farmacia e il bar,  dopo lavori recentemente conclusi (?), è stata lasciata nell’asfalto una fenditura lunga più di un metro e con larghezza decrescente, non troppo ampia ma comunque atta a costituire serio pericolo per chi transitasse in bicicletta su quel tratto.    Si coglie l’occasione per sollecitare anche la predisposizione dell’adeguato collegamento tra le ciclabili  di piazzale Mozzarelli (davanti alla Gazzetta) e via Grossi. A tal proposito si fa notare che, in attesa di sistemazione più armoniosa, si possono collegare le due ciclabili semplicemente  a) spostando il supporto metallico per la pubblicità; b) tracciando sull’asfalto una o più righe bianche, o gialle, cui si dovrebbe aggiungere l’icona della bicicletta, per inibire più chiaramente  il parcheggio di automobili.

Si chiede anche in questo caso di provvedere con cortese urgenza, dal momento che i disagi durano da tempo e che a chiunque non sfugge che si tratta di interventi che implicano un risibile impegno di spesa.

Comitato Valletta Valsecchi

===============================================================

Spettabile Comitato Valletta Valsecchi,
con riferimento alla segnalazione in oggetto, sono a comunicare che gli uffici competenti dopo aver preso in considerazione le vostre osservazioni ed effettuato gli opportuni sopralluoghi si sono espressi come segue:
1.  ciclopedonali di Via Grossi e Via Volta
Il Settore Lavori Pubblici ha comunicato che il Codice della Strada non prevede segnaletica orizzontale per le piste ciclo-pedonali. La tracciatura del simbolo della bicicletta renderebbe il marciapiede solo pista ciclabile a senso unico. 
Il Comando di Polizia Locale, nel ribadire quanto sopra esposto, ha precisato che l’obbligo della segnaletica orizzontale per le piste ciclabili è imposto esclusivamente allo scopo di distinguere l’uso specialistico delle piste ciclabili e non per indicarne la presenza che, invece, è demandato al segnale verticale. Infatti, la sede delle piste ciclabili è comunque separata da quella relativa ai pedoni e ai veicoli a motore. Al contrario, i percorsi promiscui ciclo-pedonali non hanno demarcazioni e la circolazione di ciclisti e pedoni avviene utilizzando in maniera indifferenziata tutta la larghezza del percorso. 
Ad ulteriore precisazione il predetto Comando ha aggiunto che i simboli delle biciclette e dei pedoni sono stati tracciati solo sulle piste ciclabili propriamente dette e non sui percorsi ciclo-pedonali, ad eccezione di Viale Risorgimento dove l’elevato transito di ciclisti e la presenza di molteplici attività/unità residenziali che attraggono il traffico pedonale ha reso necessario disciplinare la circolazione e tutelare la sicurezza dei pedoni.
2.  Piazzale Porta Cerese
Il Settore Lavori Pubblici ha comunicato di aver provveduto ad ultimare la segnaletica.
RingraziandoLa per la segnalazione, strumento prezioso di dialogo tra cittadino e Comune, porgo cordiali saluti


COMUNE DI MANTOVA 
 Responsabile Ufficio Relazioni con il pubblico

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Aria Agosto 2011

Relazione sugli inquinanti rilevati dalle centraline ARPA nella città di Mantova relative al mese di Agosto 2011

 

SO2I dati rilevati dalle centraline sono rimasti dentro la norma consentita valore min.<5 mcg/mc valore max 7 mcg/mc

 

PM10 – I valori fuori dalla norma durante il mese di Agosto 2011

Centralina N° Giorni fuori norma Data Valore min.riscontrato Valore maxriscontrato
ARIOSTO

0

 

9mcg/mc

46mcg/mc

GRAMSCI

0

 

10mcg/mc

42mcg/mc

S.AGNESE

0

        12mcg/mc

49mcg/mc

TRIDOLINO

3

17,18,26

55mcg/mc

65mcg/mc

 

PM2,5 – I valori fuori dalla norma durante il mese di Agosto 2011

Centralina N° Giorni fuori norma Data Valore min. riscontrato Valore maxriscontrato
S.AGNESE

5

18,19,23,24,25 

27mcg/mc

29mcg/mc

 

 

NO2 I dati rilevati  dalle centraline sono rimasti nella norma consentita valore min 9 mcg/mc valore max 115 mcg/mc

 

CO – I dati delle centraline si sono mantenuti per tutto il mese entro la norma (min.0,5 max 0,6)

 

Benzene – Valori riscontrati dalle centraline nel mese di Agosto 2011 si sono mantenuti entro i limiti consentiti con valori<3mcg/mc

 

Ozono O3I valori fuori norma durante il mese di Agosto 2011

Centralina N°Giorni fuori norma Data Val. min.riscontrato Val. maxriscontrato
LUNETTA 8 4,18,19,20,21, 22,23,25 182mcg/mc 227 mcg/mc

 

Meteo  Agosto 2011

Sereno Variabile Nuvoloso Pioggia Nebbia
25gg 6gg 0gg 0gg 0gg

 

La Tabella sottostante rappresenta il numero dei giorni in cui i dati ARPA nel mese di Maggio non erano disponibili

Centralina

SO2

PM10

PM 2,5

NO2

CO

Benzene

Ariosto

3

3

*

3

*

8

Gramsci

3

3

*

3

3

3

S.Agnese

*

5

4

5

5

5

Tridolino

3

7

*

3

3

*

*Manca l’apparecchiatura per il rilevamento dei dati

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Aria Luglio 2011

Relazione sugli inquinanti rilevati dalle centraline ARPA nella città di Mantova relative al mese di Luglio 2011

 

SO2I dati rilevati dalle centraline sono rimasti dentro la norma consentita valore min.<5 mcg/mc valore max 7 mcg/mc

 

PM10 – I valori fuori dalla norma durante il mese di Luglio 2011

Centralina N° Giorni fuori norma Data Valore min.

riscontrato

Valore max

riscontrato

ARIOSTO

0

 

6mcg/mc

40mcg/mc

GRAMSCI

0

 

4mcg/mc

36mcg/mc

S.AGNESE

0

        5mcg/mc

38mcg/mc

TRIDOLINO

0

 

8mcg/mc

33mcg/mc

 

PM2,5 – I valori fuori dalla norma durante il mese di Luglio 2011

Centralina N° Giorni fuori norma Data Valore min. riscontrato Valore max

riscontrato

S.AGNESE

1

29

 

2mcg/mc

26mcg/mc

 

 

NO2 I dati rilevati  dalle centraline sono rimasti nella norma consentita valore min 10mcg/mc valore max 86 mcg/mc

 

CO – I dati delle centraline si sono mantenuti per tutto il mese entro la norma (min.0,5 max 0,6)

 

Benzene – Valori riscontrati dalle centraline nel mese di Luglio 2011 si sono mantenuti entro i limiti consentiti valore min.<3mcg/mc valore max 4,3mcg/mc

 

Ozono O3I valori fuori norma durante il mese di Luglio 2011

Centralina N°Giorni fuori norma Data Val. min.

riscontrato

Val. max

riscontrato

LUNETTA 3 10,11,12 181mcg/mc 200 mcg/mc

 

Meteo  Luglio 2011

Sereno Variabile Nuvoloso Pioggia Nebbia
17gg 12gg 2gg 0gg 0gg

 

La Tabella sottostante rappresenta il numero dei giorni in cui i dati ARPA nel mese di Maggio non erano disponibili

Centralina

SO2

PM10

PM 2,5

NO2

CO

Benzene

Ariosto

2

1

*

5

*

1

Gramsci

1

1

*

2

1

1

S.Agnese

*

6

4

5

4

5

Tridolino

3

3

*

3

3

*

*Manca l’apparecchiatura per il rilevamento dei dati

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Lettera del Comitato alla Gazzetta per Piazzale Porta Cerese 2011_07_25

Egregio Direttore,
nonostante sia fine luglio, non va in ferie il dibattito sulle possibili soluzioni
dell’annoso problema del traffico al passaggio a livello di Porta Cerese, dal quale sembra
che ogni residente dell’hinterland abbia la soluzione giusta.
Sebbene il Comitato di Valletta Vasecchi, unitamente a Forum Mantova e al
Comitato Fiera Catena, abbia esposto in svariati modi i motivi del NO al sottopasso,
leggendo ancora opinioni a favore, vorremmo riproporre le nostre considerazioni, da
residenti.
Nulla questio sul condividere le osservazioni del Sig. Dugoni (GdMN 25/7/11) circa
le conseguenze ambientali dello “stop and go” automobilistico, altro è, però, sostenere che
il sottopasso costituisca “un semplice intervento”, che nulla abbia a che fare con la
speculazione edilizia.
Nel ricordare a tutti che in Via Brennero è in vigore l’ordinanza n.1/2008 della
Provincia di Mantova, che vieta il transito ai mezzi di massa superiore a pieno carico a 7,5
t, che se fosse rispettata già porterebbe decongestione del traffico in questo nodo, siamo
a disposizione del Sig. Dugoni per mostrare e discutere insieme del progetto di massima
che lo studio Polaris aveva redatto su incarico del Comune, anche se ci auguriamo abbia
già avuto modo come ex amministratore di studiarlo.
Nel rispetto della normativa vigente viene previsto un sottopasso interrato per 6
metri circa, con rondò di oltre 60 metri di diametro. Le rampe d’accesso, per consentire le
adeguate pendenze, inizierebbero all’altezza di via Grossi / via Isonzo a nord e, a sud, in
prossimità del rondò di via Donati. Ne conseguirebbe quindi l’eliminazione di diversi
accessi a Te Brunetti, Valletta Valsecchi e Bosco Virgiliano oltre all’isolamento degli abitanti
di via Parma.
Sarebbe questo un intervento “semplice” e, magari, non devastante per il territorio
e di veloce realizzazione?
Non solo: per un opera del genere servirebbero così tanti milioni di euro che è
impossibile non pensare che non possa costituire una tentazione importante. Non si
comprende poi perché la “voragine di incertezze” sia ravvisata da Dugoni unicamente nel
completamento dell’asse sud (probabilmente opportuno) o nei tempi di spostamento della
linea ferroviaria, ma non anche nella mastodontica impresa di sventramento e
ricostruzione di uno dei pochi accessi alla città, perché Porta Cerese non è alle porte della
città, come sostiene Dugoni: è una delle porte della città!
Infine non è da ritenere che, soprattutto per il traffico pesante, la necessità di
affrontare le rampe in salita per uscire dal rondò equivalga all’attuale stop and go
semaforico delle auto, cui Dugoni unicamente si riferisce?
E dunque cosa avremmo risolto?
Allora non possiamo esimerci dal riconoscere e ammettere che a dispetto di
un’opera faraonica e dai costi molto elevati, quale il sottopasso di Porta Cerese, appaia
semplicemente più logica la soluzione di eliminare completamente una cintura ferroviaria
anacronistica e assurda.
Perché liberandoci di essa otterremmo contemporaneamente di: 1) reintegrare Te
Brunetti con la città, 2) liberare palazzo Te (patrimonio dell’umanità) dai pericoli dovuti alla
ferrovia a tre metri di distanza (ricordiamo il trasporto di sostanze pericolose, tipo
Viareggio, ma anche i danni da vibrazioni); 3) eliminare almeno tre passaggi a livello; 4)
consentire davvero ai residenti di Valletta Valsecchi, Valletta Paiolo e Te Brunetti di
dormire finalmente sonni tranquilli; 5) rendere realmente parte della città anche Bosco
Virgiliano e le strutture sportive lì ubicate e, cosa non da poco, 6) allontanare
definitivamente l’incubo di un’altra Viareggio per la popolazione residente.
E, ancora, vorremmo osservare che la struttura urbanistica di Mantova, chiusa dai
laghi su tre lati e, attualmente, da una cintura ferroviaria sul quarto, è tale da non
consentire di immaginare ulteriori affluenze di veicoli dall’esterno. È ineluttabile che
Mantova debba diventare accessibile alle sole auto dei residenti. Non si può pensare di
portare i mezzi dei turisti fino a ridosso di piazza Erbe con conseguente grave problema di
parcheggi. Questo non avviene da tempo in tutte le città con struttura urbanistica simile a
Mantova (si pensi a Siena, Perugia, Firenze, Venezia).
Anche perché il libero accesso alla città che, oggi qualcuno ritiene di dover garantire
indistintamente a tutti anche non residenti nel Comune, è parte importante dell’origine
delle “gasature” che i residenti devono sopportare, degli ingorghi di traffico cittadini e,
perché no, anche dello spopolamento della città e del suo calo demografico: conscio di ciò
e innamorato dell’idea di possedere una casa con giardino, chi può ha messo radici in uno
dei comuni della “grande Mantova”, ben sapendo di potersi recare al lavoro in città e
parcheggiare a due passi dal luogo di lavoro.
Ci sembra dunque che numerose siano le motivazioni convincenti per NON ritenere il
sottopasso a Porta Cerese la soluzione più “semplice” per i problemi di viabilità a Mantova
e vorremmo mantenere la riflessione aperta a visioni più coraggiose e lungimiranti per
tutta la città.
Comitato di Valletta Valsecchi
Mantova
30/07/11

Dalla gazzetta di Mantova del 1 Agosto 2011:

2011_08_01_GDM_SottopassoC

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Lettera a TEA sul teleriscaldamento (6 luglio 2011)

Gent.mo Direttore TEA s.e.i. s.r.l.
Enrico Raffagnato
p.c.
Gent.mo Sindaco di Mantova – Nicola Sodano
Gent.mo Assessore ai Lavori Pubblici
A seguito del nostro incontro presso di voi del 9 giugno u.s., in merito ai lavori di posa delle
nuove condotte feeders del teleriscaldamento che attraverseranno Valletta Valsecchi, il
Comitato ha illustrato ai soci ed ai residenti nel quartiere le informazioni forniteci nella
suddetta riunione.
Nell’ottica della disponibilità espressa dal Comitato, di fare da tramite con i cittadini del
quartiere per cercare di rendere più capillare possibile il passaggio di informazioni volte a
segnalare per tempo i disagi per i residenti, non possiamo fare a meno di comunicare il diffuso
forte disappunto per i lavori che porteranno evidenti difficoltà al vivere quotidiano dei cittadini
per oltre un anno.
Disappunto che verte, come avevamo anticipato, sulla lunga durata in termini di tempo, ai
quali si spera di non dover sommare i ritardi che frequentemente si accumulano nella
realizzazione delle opere, sull’attraversamento di praticamente tutto il quartiere con i certi
disagi alla mobilità e dubbi circa l’impossibilità di effettuare tracciati alternativi.
A tal proposito, cortesemente chiediamo un chiarimento in merito a quanto ci è stato
comunicato sul veto, posto dalle precedenti Amministrazioni Comunali, alla scelta di percorsi
alternativi delle tubazioni interrate per non creare ostacoli alla futura, ipotetica costruzione del
sottopasso di Porta Cerese; come, ad esempio, il percorso che avrebbe potuto costeggiare via
Brennero per poi passare tra bosco Virgiliano ed il Villaggio S.O.S..
Il progetto del sottopasso, illustratoci alcuni anni fa, prevede una rotonda del diam. di ~ 60 m
posta ad un profondità di circa ~ 6 m rispetto all’attuale piano stradale. Tale profondità, per
consentire pendenze secondo norma, richiede rampe d’accesso al sottopasso di una lunghezza
adeguata, non trascurabile, tanto che per il tratto di strada di P.le di Porta Cerese si prevede
l’inizio della discesa in prossimità dell’incrocio con via Grossi.
Il passaggio delle nuove tubazioni sotto P.le Porta Cerese, come illustratoci dai tecnici TEA,
avverrà in perforazione tra via Luzio e P.le “dei ragazzi del ’99”: un attraversamento a circa
50mt dal passaggio a livello.
Quindi ci poniamo queste domande:
– come è possibile che il passaggio delle tubazioni non sia qui (incrocio via Luzio – piazzale
Ragazzi del ’99) di ostacolo all’eventuale sottopasso, e lo sia invece se le tubazioni, con un
percorso diverso, attraversano l’incrocio a sud della ferrovia?
– Non è allora ragionevole riconsiderare seriamente l’ipotesi di un tracciato alternativo
all’attraversamento di Valletta Valsecchi, come ad esempio il percorso a sud della ferrovia e
in fregio alla stessa?
In ogni caso non possiamo tacere lo sconcerto per essere stati convocati solo per prendere atto
di un progetto già esecutivo, se pure iniziato nel lontano 2002.
Riteniamo che si debba assolutamente trovare una soluzione alternativa al progetto in essere,
in quanto privo di motivazioni logiche condivisibili, tanto da risultare totalmente inaccettabile
dalla popolazione.
Nel ringraziare per la disponibilità porgiamo i nostri più cordiali saluti.
06 luglio 2011
Il Comitato di Valletta Valsecchi

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